Condifesa Romagna, dopo aver anticipato per i propri associati parte del premio per le polizze assicurative del settore zootecnico che doveva essere coperta dalla contribuzione pubblica prevista dalla Pac fino al 50% del dovuto, per una serie di inghippi burocratici si trova dopo anni a non aver ancora ricevuto queste somme. Questa esposizione finanziaria e il mancato versamento dei contributi ha portato il sistema bancario a chiedere all’Associazione senza scopo di lucro, che associa oltre mille imprese agricole sul territorio, un rientro sulle anticipazioni fatte ai soci.
“Parliamo di premi per le cosiddette polizze di servizio per gli allevamenti zootecnici e avicoli, che coprono il servizio di smaltimento carcasse e il mancato reddito – spiegano Andrea Ferrini e Alberto Mazzoni, rispettivamente presidente e vicepresidente di Condifesa Romagna – Queste pratiche sono partite dal 2018 e pian piano hanno incontrato il consenso degli allevatori: il Piano di gestione dei rischi in agricoltura prevede, nel caso della polizza carcasse, che la compagnia di assicurazione lo eroghi agli operatori che hanno gestito la rimozione dei capi morti, a prescindere dalla causa. Dal 2018 ad oggi stiamo anticipando la metà dei premi e a partire dal 2021 abbiamo avuto dei picchi di adesione con un impegno finanziario importante per il nostro Condifesa, nell’ordine di oltre 1,5 milioni di euro. L’erogazione dei contributi, al netto di qualche piccolo anticipo, è invece ferma: c’è stato un rallentamento vistoso per il settore avicolo, particolarmente rilevante in provincia di Forlì-Cesena, dove, a differenza degli allevamenti bovini e suini, le rotazioni sono infrannuali ed è più difficile risalire alla consistenza degli allevamenti richiesta a livello burocratico. Come Condifesa, anche a livello nazionale, in tutti questi anni abbiamo esercitato una pressione costante sui vari Governi che si sono succeduti, che ha portato a uno sblocco parziale ma non risolutivo. Nelle ultime settimane c’è stata un’apertura importante da parte del Ministero dell’Agricoltura che ci fa ben sperare: l’auspicio è che entro alcuni mesi questa partita si possa finalmente risolvere, con lo Stato che mantiene fede agli impegni presi”.
Intanto, però, il sistema bancario chiede al Condifesa Romagna un rientro per le annate 2018-2022, che l’Associazione chiede a sua volta ai soci, mentre continua ad anticipare i premi per il 2023 e 2024. “Uno sforzo che facciamo per andare incontro il più possibile alle aziende agricole – affermano i due dirigenti – Non vogliamo certo tradire i nostri associati nel momento in cui richiediamo le somme anticipate, ma non appena saranno sbloccate dal Ministero, con cui stiamo continuando l’interlocuzione, le gireremo alle imprese assicurate. Sembra si siano individuate soluzioni a questo problema, vogliamo essere ottimisti: ma al Governo sottolineiamo ancora una volta la necessità di fare in fretta. E’ vero che questa è una situazione ereditata dal passato, ma per gli allevamenti è una questione urgente da risolvere, il cui impatto economico è considerevole – concludono Ferrini e Mazzoni – Per le province di Forlì-Cesena e Rimini, come detto, parliamo di circa 1,5 milioni di euro che aspettiamo di ricevere come sostegno pubblico alla polizza assicurativa, figuriamoci l’impatto a livello regionale: è una situazione non più sostenibile”.