Mais italiano per rilanciare il Made in Italy

Vittorio Venturoli: “Troppo dipendenti dall’estero. Bene l’approvazione del Piano Nazionale di settore”

Le importazioni di cereali, semi oleosi e farine proteiche nei primi 10 mesi del 2019 sono aumentate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (dati Anacer) di 290.000 tonnellate (+1,7%) in quantità e di 246,2 milioni di Euro (+5,4%) in valore.

Si registra l’incremento degli arrivi di grano duro (+559.100 tons), di mais (+436.500 tons) ed altri cereali minori (+4.400 t), a fronte di una diminuzione dell’import di grano tenero (-682.000 t), orzo (-72.900 t) ed avena (-10.200 t). Solo per il mais, con un import di oltre 5 milioni di tonnellate, nei primi dieci mesi del 2019 il disavanzo commerciale sfiora gli 80 milioni di euro.

“Sono davvero tempi difficili per la filiera del mais italiano”, commenta Vittorio Venturoli, ad di RV VENTUROLI, società sementiera di Pianoro (BO) leader nel sorgo e nei cereali a paglia. “Il comparto è chiaramente in difficoltà e da quando le superfici sono drasticamente calate l’Italia è passata da una produzione che le consentiva di essere autosufficiente ad essere fortemente dipendente dall’estero per quasi la metà del nostro fabbisogno”.

Il problema non riguarda soltanto i maiscoltori ma l’intero comparto agroalimentare italiano poiché il mais è alla base di quasi tutte le produzioni di eccellenza DOP e IGP del nostro paese, in particolare formaggi e salumi.

Negli ultimi 10 anni la coltura ha perso circa il 50% di superficie nella scorsa campagna si è registra una inversione di tendenza con un incremento degli ettari a mais passati – precisa Vittorio Venturoli – dai 591.000 del 2018 ai 630.00 del 2019.

Un segnale positivo al quale si aggiunge la recente approvazione da parte della Conferenza Stato-Regioni del Piano nazionale di settore.

“Per la crescita del comparto – continua Vittorio Venturoli – è fondamentale il contributo dei ricercatori e dei sementieri che cercano di risolvere i problemi degli agricoltori dando loro sementi con alto potenziale produttivo e con resistenza alle malattie principali della coltura”

“A tal proposito – ricorda il direttore commerciale di RV VENTUROLI , Giovanni Toffano – i nostri ibridi di mais hanno ottenuto negli ultimi anni grandi risultati produttivi. In particolare Spartaco e Catullo (Fao 700) sono raccomandati per insilato e per trinciato, Orazio e Attila (Fao 600) donano ottimi risultati per la granella, anche se la loro duplice attitudine permette di coltivarli anche per produrre insilato di alta qualità”.