Problemi per i beneficiari sugli investimenti passati e limitazioni ingiustificate su investimenti futuri.
La scorsa settimana nella Consulta Agricola della Regione Emilia-Romagna è stato presentato il nuovo bando della misura investimenti OCM vino annualità 2021-2022, all’interno del quale si esplicita che “i contributi previsti dal presente Avviso sono cumulabili con altri aiuti di Stato o altre agevolazioni, compresi i crediti di imposta, entro i limiti fissati dall’art.50 del Regolamento (UE) n. 1308/2013”.
Condividendo la posizione di altre Regioni come Veneto e Lombardia e facendo seguito all’orientamento ministeriale – tuttavia non esplicitato in circolari e altri atti formali -, anche per i contributi OCM si fornisce una interpretazione restrittiva che penalizza e crea incertezza nel diritto alle tante imprese agricole che hanno fatto investimenti già autorizzati sui bandi delle scorse annualità o che li faranno nei prossimi anni.
Per le organizzazioni riunite nel settore agroalimentare dell’Alleanza Cooperative dell’Emilia-Romagna (AGC – Agrital ER, Confcooperative FedAgriPesca ER, Legacoop Agroalimentare Nord Italia), l’interpretazione non vincolante della Commissione Europea sui contributi PSR in risposta ad un quesito della Regione Sicilia e qui estesa come interpretazione anche ai contributi OCM, è pericolosa e contraddice in modo evidente con quanto stabilito al comma 192 dell’art. 1 della legge n.160 del 27/12/2019 (legge di bilancio 2020) che recita: “Il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive di cui al periodo precedente, non porti al superamento del costo sostenuto.”
Il credito d’imposta presente nel Piano Nazionale Transizione 4.0 non si configura come aiuto di stato, ma come strumento di fiscalità generale e quindi è liberamente cumulabile salvo l’unico vincolo del non superamento del 100% del costo sostenuto.
Il superamento di questa restrittiva interpretazione deve essere la priorità di tutte le forze del mondo agricolo e agroalimentare nazionale e la priorità politica per ogni Assessorato regionale e per i Ministeri competenti, ne va della sovranità fiscale nazionale e della competitività del nostro tessuto imprenditoriale.
Per questo le centrali dell’Alleanza Cooperative Emilia Romagna – Settore Agroalimentare auspicano che il Governo e gli uffici ministeriali nel più breve tempo intervengano e sanino questa problematica rendendo chiara e certa la possibilità di cumulare gli aiuti di stato e le misure fiscalità generale senza gli ingiustificati vincoli restrittivi ad oggi presenti.