Nel 2020 forte richiesta sui mercati internazionali e mercati in tensione con prezzi aumentati del 43,2%. Ottima la produttività in Italia. Vittorio Venturoli: “I nostri ibridi garantiscono stabilità produttiva, sanità della pianta e ottimale inserimento nelle filiere agroalimentari e agroindustriali”
Il mais, secondo i dati del Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti, è il cereale più prodotto al mondo con un quantitativo complessivo nel 2020 di 1,1 miliardi di tonnellate. Di questo appena lo 0,6% (6,1 milioni/ton.), pari a un decimo della produzione europea, è coltivato in Italia. Il nostro paese infatti è fortemente dipendente dalle importazioni di mais: compriamo all’estero il 50% delle quantità che ci necessitano, a causa della progressiva caduta della produzione nazionale e delle superfici investite, passate da 1 milione a 600.000 ettari.
Il 2020 è stato caratterizzata da una forte richiesta sui mercati internazionali che ha innescato tensioni sui prezzi, a causa del calo dell’offerta mondiale e il boom di acquisti della Cina, e il mais in un anno (da gennaio 2020 a gennaio 2021) è cresciuto del 42,3%.
L’annata maidicola italiana si è però contraddistinta per un’ottima produttività, che ha registrato il massimo storico di 112,3 quintali/ettaro, ed una buona qualità dei raccolti, con una ridotta presenza di micotossine sulla granella.
“L’innovazione vegetale che offrono le società sementiere ha consentito di migliorare stabilmente la produttività del mais. Annate con andamenti meteorologici favorevoli, come il 2020, esprimono al meglio le potenzialità delle sementi offerte sul mercato”, afferma Vittorio Venturoli, presidente dell’azienda RV Venturoli.
“La nostra azienda, impegnata nella commercializzazione di sementi di mais da circa mezzo secolo, sta attraversando un importante rinnovamento della gamma degli ibridi di mais in catalogo con nuovi materiali che hanno dimostrato caratteri produttivi e soprattutto qualitativi molto interessanti”, aggiunge Venturoli.
Gli ibridi RV Venturoli spaziano dal precocissimo Kurt (Fao 250), mais vitreo indicato per farine alimentari di pregio, fino a Spartaco (Fao 700), grande produttore di insilato dall’accentuato “stay green”. Tra gli estremi si inseriscono ibridi di recente iscrizione e una serie di novità su cui RV Venturoli ha deciso di puntare fortemente dopo anni di sperimentazione: Cupido, Urano, Ovidio, Tritone.
I nuovi ibridi entrati in catalogo si caratterizzano per caratteristiche agronomiche e qualitative particolarmente apprezzate dagli agricoltori: stabilità produttiva negli anni, sanità fisiologica della pianta e la possibilità di inserirsi nelle filiere agro-alimentari nazionali in virtù della qualità delle granelle e dei trinciati.
Gli ibridi inseriti in catalogo si differenziano inoltre per l’elevato peso ettolitrico della granella e per il contenuto di beta-carotene, superiore rispetto agli ibridi più presenti sul mercato italiano. Queste caratteristiche consentono agli ibridi RV Venturoli l’opportunità di essere valorizzati nelle lavorazioni agro-alimentari ed agro-industriali.
Tra i materiali recentemente inseriti in catalogo da RV Venturoli, e che si sta affermando per merito dei caratteri qualitativi, si evidenzia Attila, un ibrido di mais a triplice attitudine (granella, pastone, insilato), particolarmente ideale per la produzione di pastone da inserire nella dieta suinicola, in virtù di un basso contenuto di acido linoleico, un acido grasso polinsaturo che peggiora la qualità tecnologica del grasso del prosciutto.