Tutto lascia supporre che il 2020 sarà un anno particolarmente siccitoso. E questo presuppone un cambio di passo anche nella scelta di colture meno idroesigenti. Al Nord Italia ( pianura del Po, oggi alle strutturali carenze idriche si associa il fenomeno del ‘cuneo salino, cioè della risalita dell’acqua marina lungo il corso del Po e nelle falde. E dunque l’opzione migliore e’ quella di passare da mais a sorgo.
“Difficile immaginarsi un 2020 senza colture irrigue”, dice Vittorio Venturoli, ad di RV VENTUROLI, società sementiera di Pianoro (BO) leader nel sorgo e nei cereali a paglia. “Piuttosto è auspicabile e prevedibile un aumento delle superfici di quelle coltivazioni che hanno capacità di ottimizzare le risorse idriche in particolare in alcune zone del territorio italiano”.
E fra queste spicca il sorgo, le cui superfici sono date in aumento nelle prossime semine primaverili nelle aree a tradizionale vocazione dell’Emilia Romagna, delle Marche e del basso Piemonte. ”Questa pianta rustica, versatile e dalle profonde radici – spiega Giovanni Toffano, direttore commerciale di RV VENTUROLI – è maestra nell’ottimizzare le risorse idriche da lei trovate nel suolo. Sono molti gli agricoltori che per questi motivi stanno manifestando la volontà di seminare il sorgo in alternativa al mais come soluzione per fronteggiare le semine primaverili 2020”. Una serie di considerazioni sia economiche che ambientali rendono il sorgo un’alternativa molto interessante, sia per i risparmi sui costi colturali (energia, concimi, ecc.) sia per una complessiva maggior sostenibilità legata al fabbisogno idrico contenuto”.
Anche i cereali a paglia dunque soffrono questo avvio di 2020 particolarmente siccitoso. Eloise Bersani, responsabile RV VENTUROLI per Ricerca & Sviluppo, fa il punto: “Il problema a questo punto è sperare nella pioggia entro metà marzo, non come nella campagna scorsa dove è arrivata a maggio. E sperare che non ci siano gelate tardive che sicuramente metterebbero a dura prova le colture, soprattutto quelle seminate presto che sono in uno stadio fenologico più avanzato. Ora la paura degli agricoltori è che la stagione proceda come l’anno scorso, cioè con il mese di marzo con temperature sopra la media e dalla metà di aprile fino a maggio inoltrato con pioggia e temperature inferiori alla media.”