Biotecnologie agrarie: Commissione UE avvierà consultazione

Secondo lo studio pubblicato dalla Commissione UE le nuove tecniche genomiche sono in linea con gli obiettivi della strategia Farm to Fork e superano l’attuale normativa sugli Ogm. De Castro, finalmente una posizione chiara.

Le nuove tecniche genomiche hanno il potenziale per contribuire a un sistema alimentare più sostenibile come parte degli obiettivi del Green Deal europeo e della strategia Farm to Fork e l’attuale legislazione sugli Ogm, adottata nel 2001, non è adatta a regolamentare queste nuove tecnologie. Sono le conclusioni di uno studio pubblicato dalla Commissione Europea che ora avvierà una consultazione per arrivare a un nuovo quadro normativo.

“Finalmente una posizione chiara e netta sulla distinzione tra nuove biotecnologie e Ogm, che aiuterà a raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo e della strategia Farm to Fork nell’interesse di tutti” è il commento a caldo di Paolo De Castro, coordinatore S&D alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo, che spiega “Alla base di questo studio c’è l’evidenza scientifica dei progressi compiuti dalla ricerca negli ultimi vent’anni in materia di biotecnologie, superando di fatto la legislazione sugli Ogm che risale al 2001. Le nuove biotecnologie sostenibili, a differenza degli Ogm tradizionali che prevedono il trasferimento di geni (transgenesi) tra specie diverse, si basano infatti sulla combinazione di geni intra-specie, con l’obiettivo di velocizzare processi che avverrebbero in modo naturale, arrivando a sviluppare varietà non solo sicure da un punto di vista di tutela ambientale e della biodiversità, ma soprattutto più resistenti a malattie e condizioni climatiche avverse, come la carenza d’acqua, e capaci di garantire maggiori rese produttive e quindi minori costi economici”.

“I risultati dello studio diffuso dalla Commissione – conclude De Castro – saranno sottoposti presto all’attenzione dei co-legislatori dell’Unione – Consiglio e Parlamento – con l’auspicio di arrivare presto al superamento della vecchia legislazione in materia, e di una sentenza della Corte di Giustizia Ue del 2018 che non chiariva sul piano normativo la differenza tra Tea e Ogm tradizionali: un passo in avanti fondamentale per fornire ai nostri produttori quelle alternative alla chimica che abbiamo sempre sostenuto siano necessarie per raggiungere gli ambiziosi obiettivi del nuovo Green Deal europeo”.