CLAI campione italiano di sostenibilità

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La ricerca pubblicata da Repubblica assegna il massimo dei voti all’azienda agroalimentare di Imola. Il Presidente Bettini: “Una soddisfazione veder riconosciuto il nostro grande impegno. Impianti di biogas e cogenerazione, pannelli fotovoltaici, iniziative antispreco: sui temi ambientali vogliamo essere in prima linea”

CLAI campione di sostenibilità. A segnalarlo è la ricerca pubblicata sull’ultimo numero di Affari & Finanza, l’inserto economico de La Repubblica, che indica quali sono le “Green Stars 2021” del nostro Paese nei diversi settori dell’economia. Lo studio condotto dall’Istituto tedesco Qualità e Finanza in collaborazione con l’Istituto per Management e Ricerca economica di Amburgo ha utilizzato il metodo del social listening. Per capire il livello di reputazione sono state infatti raccolte oltre un milione di citazioni sul web di 2.000 imprese monitorate: soltanto 200 sono state alla fine “premiate” dalle valutazioni online.

Si tratta della più grande ricerca di questo tipo mai realizzata in Italia sulla sostenibilità. Le imprese considerate operano i settori centrali come: alimentari e bevande, automotive, meccanica ed elettronica, beni di consumo, commercio, finanza, materiali e materie prime, servizi e trasporti. E proprio in un campo strategico a livello nazionale come quello degli alimentari e delle bevande, nella categoria delle carni e dei salumi, spicca il nome di CLAI.

La grande realtà agroalimentare di Imola si piazza alla prima posizione di questa speciale classifica con un punteggio di sostenibilità pari a 100, il massimo raggiungibile. Più indietro in graduatoria c’è Levoni, al secondo posto con un punteggio pari a 73,4. Chiude il podio Rovagnati, con 66,3.

“Siamo soddisfatti di questo riconoscimento – sottolinea Giovanni Bettini, Presidente CLAI –. Si tratta di una conferma che il nostro grande impegno nel campo della sostenibilità sta dando i suoi frutti. CLAI crede fortemente nel modello d’impresa sostenibile. Tra le diverse attività implementate da questo punto di vista, mi piace ricordare ad esempio il nostro impianto di biogas che trasforma scarti e sottoprodotti di lavorazione in energia e calore. Da anni CLAI si impegna per rendere meno impattante possibile la sua presenza sul territorio. Del resto, nessuna impresa oggi può pensare di creare vero valore senza fare i conti con l’eredità che lascerà a livello ambientale ai suoi figli, e ai figli dei suoi figli. Ogni nuova decisione che assumiamo in CLAI tiene sempre conto del suo livello di sostenibilità. Un concetto che a noi piace però considerare in termini più ampi, includendo anche la sostenibilità sociale: la crescita di un’azienda è anche la conseguenza del grado di attenzione che rivolge alle persone con cui si mette in contatto quotidianamente: dipendenti, fornitori, consumatori… CLAI è una grande comunità fatta di persone; per le persone di oggi e di domani”.

CON L’IMPIANTO DI BIOGAS SCARTI RIDOTTI A ZERO A SASSO MORELLI

E sono diverse le soluzioni implementate da CLAI per favorire un rapporto più sano con l’ambiente. A partire dal suo impianto di biogas, citato dal Presidente Bettini, che è stato costruito nel 2012 a fianco dello stabilimento di produzione di Sasso Morelli. In ossequio al principio dello “scarto-zero”, quest’impianto accoglie sottoprodotti delle varie lavorazioni, liquami degli allevamenti e parte degli scarti di macellazione. Tutto materiale che dovrebbe essere buttato perché ormai privo di valore. A Sasso Morelli, spiega il Responsabile di stabilimento Rudy Magnani, viene invece «“mescolato” al mais per essere pastorizzato e poi subire un processo batterico di fermentazione, grazie al quale si genera gas che viene utilizzato per produrre energia elettrica». E si tratta di un processo talmente efficiente che l’energia viene prodotta in eccesso rispetto alle esigenze dell’intero impianto.

Oltre all’energia si genera anche calore che viene sfruttato all’interno del salumificio CLAI, nelle cui caldaie può scorrere in questo modo acqua preriscaldata. Il risparmio di metano è notevole, viene coperto circa l’80% del fabbisogno.

Ciclo concluso a questo punto? No, perché dal processo di fermentazione rimane un ulteriore scarto di lavorazione, chiamato digestato, che CLAI valorizza ulteriormente utilizzandolo come fertilizzante per i propri campi.

PANNELLI FOTOVOLTAICI E IMPIANTO DI COGENERAZIONE PER OTTIMIZZARE LE RISORSE

Per risparmiare energia CLAI ha inoltre adottato da tempo anche l’uso di pannelli fotovoltaici, sistemati sui tetti degli impianti. Ma l’elemento nuovo che contribuisce a rafforzare l’impegno della food company imolese per l’ambiente è il nuovo impianto di cogenerazione, attivo da poco più di un mese e realizzato nella struttura CLAI di Faenza. Il suo funzionamento è semplice: viene bruciato gas per produrre energia elettrica e calore, capitalizzando al meglio le risorse a disposizione.

«L’impianto è in fase di ottimizzazione del suo ciclo di funzionamento – spiega Massimiliano Ceroni, Responsabile dello stabilimento CLAI di Faenza –, ma è operativo già al 100% e consente di coprire una quota di fabbisogno energetico superiore al 65%». In ogni momento l’impianto “capisce” quanta energia è necessaria per lo svolgimento delle diverse attività e si autoregola di conseguenza. Grazie a questa tecnologia viene prodotto anche calore, ottenuto come “scarto di prodotto” dell’energia elettrica: in questo caso il processo permette di garantire una percentuale superiore al 75% del fabbisogno di acqua calda.

La piena sostenibilità di questo impianto verrà raggiunta attraverso la qualifica CAR (la procedura è in corso) che consentirà il riconoscimento a CLAI dei Certificati bianchi, titoli che vengono concessi alle aziende in grado di realizzare interventi di efficienza energetica che garantiscano un risparmio energetico sostanziale.

Per dare un’idea del beneficio che verrà garantito dall’utilizzo di questo impianto di cogenerazione, si consideri che la quantità di CO2 non immessa nell’ambiente sarà pari a quasi 18.000 kg all’anno (17.783, per la precisione).

CON L’INIZIATIVA “A SCARTO ZERO” SI COMBATTONO GLI SPRECHI ALIMENTARI

La sostenibilità ha però bisogno anche di iniziative di sensibilizzazione sul territorio. Per questo motivo CLAI ha preso parte al progetto “A scarto zero”, assieme al Comune di Imola e al ristorante stellato San Domenico.

L’obiettivo è promuovere comportamenti virtuosi a favore della riduzione degli sprechi alimentari domestici. «Crediamo fortemente in questo progetto – conclude il Presidente Bettini –. Iniziative di questo tipo vanno sostenute perché contribuiscono a rafforzare la rete di attenzione e consapevolezza nei confronti di temi centrali per tutti. Alle volte basta davvero poco per modificare un comportamento sbagliato. Dobbiamo imparare tutti a considerare ogni scarto come una possibile risorsa».

In CLAI l’obiettivo al quale tendere è dunque lo spreco zero: tutti i giorni si lavora per fare in modo che quante più risorse possibili possano essere riutilizzate, riducendo al minimo l’impiego di risorse vergini.